Miti del Nord (0)

Neil Gaiman percorre abilmente una varietà di miti, trascinando il lettore all'interno dell'immaginario mitologico norreno e coinvolgendolo nelle avventure di Odino, padre di tutte le cose, del furbissimo Loki e del potente, ma non sempre troppo sveglio Thor, passando attraverso racconti di divinità meno conosciute all'interno dell'idea che qui ci siamo fatti di quel mondo geograficamente e storicamente distante. Gaiman non delude, presentandoci senza pecche un viaggio dalla genesi all'apocalisse.

[DAL LIBRO...] Odino portò Hel giù nel mondo senza luce, e le mostró l'immenso salone in cui avrebbe ricevuto i sudditi, e la osservò mentre la bambina dava un nome ai suoi oggetti. '"La mia tazza si chiamerà Fame" disse Hel. Poi prese un coltello. "Questo lo chiamerò Carestia. E il mio letto si chiamerà Agonia". _____Dalla creazione dell' Yggdrasil, l'albero della vita con i suoi nove mondi, alle varie vicende degli Dei della Mitologia Nordica. Dalla testa di Mimir e l'occhio di Odino sul fondo della fonte, al racconto dei figli di Loki avuti dalla Gigantessa Agrboda, futuri protagonisti del Ragnarok. ???? E stato un piacevole ripasso, avendo già letto parte dei racconti da alcuni volumi della collezione RBA e completata la lettura del Canzoniere Eddico, la piacevolezza è stata nel scovarne quelli ancora non letti. Come "l'idromele dei Poeti", "la storia di Gerd e Frey", etc. ____Le storie sono raccontate con semplicità, quasi ad adattarle anche a un pubblico più giovane, in alcuni punti rapide e precise senza andar troppi nei dettagli, rendendole anche comprensibili ai lettori che si avvicinano per la prima volta ai miti norreni. ???? Temo però di aver apprezzato di più la scrittura dei racconti dei volumi della RBA, ed è stato in parte triste non trovare la stessa suspence anche in questi, le scene molto più crude e in alcuni punti da metter quasi i brividi. Se non gli ultimi racconti, ma i primi, a parer mio, sembrano quasi addolciti, smussati nelle loro parti più macabre. La mancanza di dettagli e la semplificazione dei racconti non hanno portato punti a suo favore. ⭐⭐⭐⭐/5 Rimane comunque un buon libro, che consiglierei quasi come prima scelta per preparare un neo lettore alla Mitologia Nordica.